Il disagio della mente sarà superato solo quando il passato sarà passato e la persona saprà seminare nel suo presente ciò che solo l’immaginazione sa progettare per lei.
Alcune cose su di me e sulla mia professione
Dopo la laurea in Ingegneria, acquisita presso il Politecnico di Milano, la mia sensibilità verso la straordinaria varietà e complessità dell’animo umano, mi ha condotto a voltare una pagina importante della mia vita e iniziare a scrivere la mia nuova storia. Come sempre accade e senza sapere quando, nel corso della vita si percorrono strade, si giunge a luoghi, si incontrano persone e proprio così che mi resi conto che il mio futuro e il mio sguardo al mondo non sarebbe stato il freddo calcolo dell’ingegnere ma di un’anima che ne avrebbe incontrare altre, che avrebbe cercato di diventare migliore per dare un suo piccolo contributo a questo mondo. Scelsi quindi di ricominciare a studiare e conseguire una seconda laurea in Psicologia. La passione per una sensibilità che sentivo crescere dentro di me e le idee chiare sul mio futuro, mi guidarono a un’esperienza non facile ma a cui molto tenevo. La determinazione mi portò in un anno a superare tutti gli esami previsti su tre università diverse come prevedeva la disciplina universitaria a seguito della mia prima laurea per poter accedere al corso magistrale presso l’Università di Torino. Superato l’esame di accesso in Psicologia Clinica si aprì di fronte a me, sempre più concretamente, il mondo della professione che avevo scelto. Iniziai a frequentare conferenze, a leggere molti libri e a incontrare persone e professionalità che avessero il piacere di insegnarmi e guidarmi sulla strada della mia professione. I tirocini presso uno dei migliori studi professionali e l’Università di Torino crearono delle solide basi. Imparavo l’importanza delle testistiche, non solo quale strumento diagnostico ma anche quale opportunità di concreta relazione e di intervento con le professioni di prossimità quali medici e avvocati. Comprendevo l’importanza dell’essere prima che del fare, di una professione in cui non si può dare ad altri ciò che prima non si ha e il fare diventa la conseguenza dell’essere. Ogni giorno mi sentivo arricchita di valori e competenze, mi misuravo con il disagio mentale in tutte le sue forme, scoprendo mondi della personalità e del comportamento umano fino a quel momento a me sconosciuti. Imparavo a confrontarmi con la sofferenza avendo la prossimazione necessaria per occuparmene nel modo migliore senza da questa farmi coinvolgere. Prendevo parte alle terapie di gruppo e di auto-aiuto in ambito psiconcologico con l’Università di Torino e con questa svolgevo attività di ricerca. Imparavo da chi mi è stato maestro l’arte della psicoterapia, l’importanza dell’uso delle parole e l’entusiasmo di condividere con i pazienti i loro successi terapeutici. Fin da bambina avevo osservato con occhi curiosi e ammirazione mio nonno e mio padre nella loro professione di medici. Mio nonno, nella sua libreria di casa, mi trasmetteva l’interesse per i libri antichi, per la cultura e la passione per il pianoforte. Mio padre, cardiologo, mi ha trasmesso il senso del dovere e l’ascolto del paziente non in quanto patologia ma soprattuto come persona.
La tesi di laurea fu un incontro tra ciò che avevo compreso essere inscindibile, il rapporto mente e corpo. Mi occupai della solitudine, all’origine di molti disagi psichici, dell’influenza di questa sul sistema immunitario e del rapporto con le problematiche cardiache. Sempre più la psicologia e la medicina, consapevoli della necessità dell’importanza di intervento sulla persona, operano in modo integrato. La psicocardiologia è una di queste esperienze che pone l’attenzione sul vissuto del soggetto alla base delle problematiche cardiache e di quanto interventi dedicati siano funzionali ai pazienti in tempi successivi alle stesse problematiche. Di qui iniziò un progetto che mi portò ad aprire il mio studio in collaborazione con la specifica professione di mio padre, in quel luogo per me importante che fu lo studio di mio nonno. Chi mi fu maestro e la mia laurea in ingegneria mi hanno insegnato il pragmatismo, la concretezza nella mia professione e l’importanza di cercare in ogni situazione una specifica soluzione, orientata a ogni singola persona. Diventata istruttrice mindfulness, gli studi di ipnosi e l’efficacia di adeguati strumenti di comunicazione, mi consentirono di apprendere l’efficacia della minfulness ADV non solo più in ambito psicocardiologico ma anche in relazione a molte altre problematiche del disagio mentale della persona. Molti anni trascorsi in una severa scuola di equitazione mi avevano insegnato la disciplina ma anche l’amore verso gli animali e la natura. Trascorro il mio tempo libero suonando il pianoforte e condividendo con i miei affetti lo sport, la passione per il mio lavoro e l’entusiasmo alla vita.